fbpx

BRITISH INTERNATIONAL SCHOOL

Se si è imparato ad imparare allora si è fatti per imparare” (Maria Montessori 1870 -1952). Imparare ad imparare per essere poi consapevolmente capaci di farlo; così sosteneva Maria Montessori (1870 -1952), una delle più grandi educatrici italiane.Impresa, oggi, affatto semplice da realizzare per svariati motivi: classi troppo numerose, rapporto studenti insegnanti assente, attrezzatture insufficienti, risorse economiche limitate ecc.Alla luce di quanto sopra, avere l’opportunità di migliorare l’attività didattica degli studenti, contribuendo in maniera concreta alla loro formazione, è stata la ragione principale che ha spinto NOS Design ad “imbarcarsi” nel progetto della sezione scientifica della British International School of Rome.L’edificio scolastico, posto alle porte della città, dedica un intero piano del suo immobile alla sezione scientifica: laboratori di fisica, chimica, sale preparazione composti, aule semplici spazi di connessione e servizi, sono gli ambienti di cui è costituita la sezione. Nello specifico NOS Design è intervenuta nei laboratori, nelle sale preparazione, negli spazi di connessione e nei servizi, ridefinendo interamente il layout funzionale degli stessi.Obiettivo: creare spazi che potessero adattarsi in maniera diversificata alle esigenze e al numero degli studenti, nonché offrire un standard tecnologico elevato in termini di attrezzature per la didattica.Per ottenere questo, si è pensato di articolare lo spazio dei laboratori con pochi elementi puntuali tecnologici lasciando il resto della superficie  libera e adattabile per il posizionamento dei banchi. Ognuno di questi infatti è stato dotato di 5 o 6 pods multifunzionali: torrette fissate al solaio di piano, con  connessioni impiantistiche integrate (impianto del gas, impianto idrico, impianto elettrico, impianto di scarico) utilizzate  dagli studenti per le varie tipologie di esperimenti.Seguendo sempre questa logica i mobili contenitori, selezionati in base ad una maggiore capienza rispetto ai precedenti,  sono stati collocati, occupando soltanto due pareti di ogni aula, inserendo altresì delle attrezzature specifiche ad utilizzo esclusivo degli insegnanti (cappe per la preparazione degli esperimenti)sempre sulle stesse pareti.Un pattern multicolore a scacchiera, studiato appositamente per  ogni laboratorio, definisce la posizione dei pods: il motivo, si ripropone anche nello spazio di connessione con lo scopo di unificare visivamente e percettivamente l’intero piano.Una semplice connessione è stata trasformata da luogo di passaggio a luogo dello stare e dell’interagire: il pattern di cui sopra infatti è stato disposto ad evocare il famoso gioco della “Campana”, un passatempo divertente da praticare durante i momenti di pausa dall’attività didattica che favorisce la socializzazione tra gli studenti.La scelta dei colori dei pavimenti e delle pareti è stata dettata dalla necessità di creare uno ambiente luminoso e accogliente: il tono dominante è il grigio, usato principalmente per i pavimenti e per le pareti, con una nota distintiva di blu (omaggio alla scuola che ha questo colore presente sul suo stemma), e macchie di colore rosso, giallo e verde, sempre nel pavimento. Il blu è poi declinato nelle sue diverse sfumature: blu chiaro gli sgabelli, blu elettrico le travi metalliche a vista dei laboratori e alcuni inserti di pavimento, blu scuro le imbotti delle finestre del corridoio e delle porte di accesso, azzurri i mobili contenitore.La percezione complessiva dell’intero piano è completamente modificata e mentre nella precedente configurazione lo spazio era letto a pezzi, con questi interventi viene unificato.