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PIAZZA UNGHERIA

Il progetto facente parte di un una serie di interventi, promossi dall’ Amministrazione Comunale, e volti alla riqualificazione della città si sviluppa su tre aree distinte: Piazza Ungheria e Piazza del Belvedere (in fase di realizzazione), Sagrato della Chiesa della Beata Vergine Immacolata, e Piazza adiacente a Piazza Ungheria.Questi luoghi che rappresentano il cuore del centro abitato, a causa del tempo e dell’incuria dei propri fruitori sono stati soggetti ad un deteriorarsi progressivo: arredi danneggiati o mancanti e carenza di illuminazione erano presenti un po’ovunque, con il risultato di aver generato un totale allontanamento da parte della gente, dovuto soprattutto all’impossibilità di fruire di questi spazi. La richiesta principale della committenza, pertanto, è stata quella di far si che gli stessi riacquisissero un carattere distintivo, in modo da stimolare negli abitanti un nuovo senso di appartenenza, inducendoli a riappropriarsene, soprattutto mediante “l’uso”.Allo scopo di non sovraccaricare l’intorno, già ricco di superfetazioni casuali, si è scelto di puntare l’attenzione sull’inserimento di un nuovo arredo urbano che conferisse un’immagine più accattivante e contemporanea alla Piazza e ai luoghi limitrofi, oggetto di intervento.La prima operazione progettuale è stata quella di lavorare sui margini degli spazi in modo da definire e sottolineare le aree destinate alle persone, che sono collocate sempre internamente ad essi.A tal proposito è stata scelta una tipologia di un arredo – seduta con sistema di illuminazione a led integrato, che genera una sorta di quinta luminosa tale da circoscrivere gli spazi dedicati all’interazione, definendoli in maniera specifica. Il bagliore degli arredi, quasi radente al suolo, fa da contrappunto, al sistema di illuminazione esistente, esaltando gli spazi.Nello specifico sul Sagrato è stata creata una vera propria “isola per la socialità”, caratterizzata dall’utilizzo di arredi con morfologie variabili, che come in una sorta di crescendo compositivo, passano da forme nette e decise lungo i margini – le Panchine Althea, in cemento bianco e rivestimento acrilico dell’Azienda Calzolari – a forme curvilinee e morbide poste nella parte centrale – le panchine Stone in Ultra Hight Performance Concrete dell’Azienda Metalco a forma di sasso e le fioriere Venere in aggregato di pietre di marmo naturali dell’Azienda Bellitalia.Su Piazza Ungheria la disposizione dell’arredo lungo i margini, contribuisce a sottolineare l’asse prospettico verso Piazza del Belvedere, e verso il mare, soprattutto grazie agli elementi luminosi di cui sono provviste le sedute stesse. Inoltre per enfatizzare l’effetto di quinta, tutte le panchine sono state dotate, lungo gli assi di posizionamento, di una fascia pavimentata dello stesso materiale e colore, quasi come fossero la piazza a sollevarsi ed attraverso piccoli inserti, permettere le sedute. Le fasce di colore chiaro intensificano l’effetto di bagliore del sistema di luci a led. Sulla Piazza antistante Piazza Ungheria, la disposizione lungo il margine, è stata funzionale a circoscrivere e rendere più intimo, uno spazio, che era già parzialmente utilizzato come un luogo dello stare, grazie alla presenza di attività commerciali, che nel tempo lo avevano utilizzato in tal senso.Unici segni di definizione verticale di questa sorta di nuovo allestimento scenografico, sono dei prismi tondeggianti di forma pseudo-ovoidale, disposti tra le sedute: si tratta dei nuovi cestini per i rifiuti Pod in Performance Concrete, dotato di coperchio piano in acciaio inox con serratura a scatto e di reggi sacco zincato dell’Azienda Metalco.Altra scelta progettuale, indirizzata sempre nell’ottica di favorire l’interazione sociale e la rigenerazione degli spazi, è stata quella di inserire tipologie di sedute, che non avessero un verso specifico, per esempio definito da uno schienale di appoggio, come nel caso delle panchine illuminate, oppure che potessero permettere svariati usi sedere, riposare, giocare, saltare, come nel caso dei grandi sassi disposti sul Sagrato.Per quanto riguarda invece la scelta cromatica, essendo il progetto destinato ad un località marittima, si è ritenuto opportuno utilizzare il colore bianco: tutti gli arredi vengono fruiti prevalentemente durante la stagione estiva, e bisognava evitare che gli stessi si surriscaldassero a causa di colorazioni troppo accese. Lo stesso criterio è stato adottato nella scelta dei materiali: il cemento ricostituito, o l’UHPC (ultra high performance concrete) mantengono le superfici degli oggetti sempre molto fresche e utilizzabili, invogliando il passante casuale all’utilizzo dell’arredo.